Ars, ora la maggioranza c’è ma il rischio è che non duri. Governo dopo Pasqua alle prese anche con i mal di pancia dei salviniani

 

Fonte Quotidiano “LA SICILIA del 1 Aprile 2018 pag. 6” – di GIUSEPPE BIANCA

PALERMO. Il centrodestra all’Ars ha ritrovato, almeno per il momento, i numeri per portare avanti la legge di stabilità regionale che dovrà essere approvata entro aprile e programmare per la seconda metà dell’anno le prime importanti leggi di settore tra cui quella per il riordino del settore di gestione dei rifiuti. Appuntamenti per i quali occorre un profilo di solidità che nella prima striscia di cammino è stato intermittente. Se infatti da un lato la maggioranza si è ricompattata, dall’altro c’è chi teme che sia solo una questione di tempo. I problemi si ripresenteranno.

Roberto Di Mauro il vicepresidente dell’Ars sta svolgendo un delicato ed importante ruolo di mediazione e ricucitura in una fase molto complessa della legislatura, con la coalizione di Musumeci che fatica a trovare numeri per avere la maggioranza in aula

Oggi pesano nel centrodestra schermaglie che singolarmente non avrebbero un peso ma si amplificano nel pallottoliere della maggioranza risicata. Tra chi auspicava nei giorni scorsi una cerniera maggiore tra le forze della coalizione in vista dei prossimi appuntamenti c’è Vincenzo Figuccia, ex assessore ai Rifiuti di inizio legislatura. Un ruolo che in passato aveva svolto con grande capacità il compianto Lino Leanza, scomparso a maggio di tre anni fa. La destrutturazione di una parte delle opposizioni, che a Leanza era riuscita con la maggioranza che partiva minoritaria dopo l’elezione di Rosario Crocetta a Palazzo d’Orleans, nel 2012, in questo parlamento
risulta effettivamente ancora più complicata. La polarizzazione del consenso che ha portato al rafforzamento della pattuglia dei 5stelle rende i margini di agibilità dell’allargamento della maggioranza da ricercare, molto ridotti. Tra quelli che svolgono questa funzione, tra mediazione e ricucitura c’è il vicepresidente dell’Ars Roberto Di Mauro. Serve, del resto, chi possa provvedere a tessere una trama tra le linee, evitando la frantumazione di una base numerica già traballante, vigilando su problemi e malumori. La pausa pasquale di riflessione giunge quanto mai opportuna. Alla ripresa non mancheranno gli spunti per il confronto. A partire dai mal di pancia di chi, salviniani in testa, rimangono ancora una volta fuori dai posti in giunta. Ma quale potrebbe essere il perimetro da allargare? Il Pd non ha fatto mistero di voler portare avanti il suo ruolo di opposizione. Dove potrebbe pescare il centrodestra? Nello Dipasquale, ex sindaco italo forzista di Ragusa, con una formazione democristiana, appare saldamente nel cuore dei renziani di Sicilia. Più volte in aula ha punzecchiato il governatore siciliano, ma al momento, rimane certamente dov’è. Stesso discorso per un altro renziano di provenienza centrista nel Pd come Michele Catanzaro e per la costola di Sicilia Futura (D’Agostino e Tamajo). Luisa Lantieri (Pd) di scuola scudocrociata, non pare abbia al momento alcuna intenzione di lasciare i dem. Chi dovrebbe pertanto rendere possibile un ipotetico patto di legislatura? L’area appena descritta (a eccezione della Lantieri) è interamente renziana, con l’ex segretario nazionale del Pd che non fa mistero di volersi godere il ruolo d’opposizione. Chi vorrà scomporre e ricomporre in Sicilia il quadro dovrà dunque lavorare pezzo su pezzo.

Fonte Quotidiano “LA SICILIA del 1 Aprile 2018 pag. 6” – di GIUSEPPE BIANCA